Chi non ha mai sentito parlare di melatonina per il trattamento dei disturbi del sonno? Ebbene, questo ormone è in grado di svolgere nel nostro organismo altri effetti tanto numerosi quanto importanti.

La melatonina viene prodotta all’interno di una ghiandola denominata epifisi (ghiandola pineale), nonché, in natura, anche da diverse piante dove sembra svolgere tuttavia unicamente funzione antiossidante.

Nell’uomo la sua secrezione subisce variazioni in relazione all’età, aumentando gradualmente dalla nascita fino a raggiungere un massimo in età adulta per poi decrescere nuovamente con la vecchiaia. 

Inoltre la sua secrezione varia nell’arco della giornata: nelle ore diurne, quando la luce solare colpisce la retina, viene trasmesso un impulso alla ghiandola pineale che blocca la produzione di melatonina; al contrario, durante la notte in assenza di luce la sua produzione aumenta in maniera esponenziale.

La sua capacità di favorire l’addormentamento è certamente quella più conosciuta anche se sarebbe più corretto parlare di proprietà cronobiotiche, fungendo essa da vero e proprio orologio biologico e influenzando numerose funzioni immunologiche e neuroendocrine.  

Si tratta di una molecola versatile, in quanto oltre alla sua nota capacità di regolare il ritmo circadiano è in grado di svolgere altre azioni quali:

  • Antiossidante, antinfiammatoria e stimolante il sistema immunitario: inibisce diversi enzimi responsabili della cascata infiammatoria e stimola la produzione e l’attività delle cellule del sistema immunitario 
  • Regola la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo nel sangue
  • Regola la temperatura corporea
  • Azione antineoplastica: diversi studi hanno dimostrato il potenziale antitumorale di questo ormone, nonché la sua capacità di sensibilizzare le cellule tumorali alla radioterapia, nonché ridurre gli effetti collaterali dei chemioterapici rafforzandone gli effetti terapeutici. Sono tuttavia necessari ulteriori studi per chiarire tali meccanismi. 
  • Azione positiva sul rimaneggiamento osseo/osteoporosi: alcuni studi recenti suggeriscono che la melatonina potrebbe avere un ruolo nell’assorbimento del calcio e, di conseguenza, nel mantenimento della salute delle nostre ossa, tramite una stimolazione dell’attività degli osteoblasti, le cellule responsabili della formazione di nuovo tessuto osseo e inibendo al contrario l’attività degli osteoclasti, le cellule che degradano il tessuto osseo per liberare il calcio nel sangue.

Quando assumere melatonina?

In alcuni momenti della vita, può verificarsi una alterazione della funzionalità ipofisaria, con conseguente riduzione della produzione di melatonina. Ad esempio:

  • Jet lag (cambio di fuso orario)
  • Età avanzata: si verifica un inevitabile declino della funzionalità ipofisaria
  • Disturbi del sonno causati da forte stress
  • Lavoro di notte o su turni prolungati che non rispettano le ore di luce e buio della giornata.
  • Disturbi del sonno nei ciechi
  • Disturbi del ciclo sonno-veglia nei bambini con autismo: i bambini con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) sono più vulnerabili ai disturbi del sonno, e gli studi indicano che il 50 e l’80% dei bambini con ASD ha difficoltà a dormire rispetto ai bambini a sviluppo tipico che riportano una percentuale del 25%.

È generalmente assunta sotto forma di compresse in dosi da 1 mg. I prodotti contenenti dosi superiori  sono stati ritirati dal commercio poiché per poter essere commercializzati, devono essere registrati come farmaco (ad eccezione di un unico prodotto contenente 2 mg ma acquistabile solo su ricetta medica). Per tutti i dosaggi più elevati (3 mg, 5 mg, 10mg, 25mg, 50mg, 100mg…) è possibile allestire in Farmacia preparazioni galeniche sotto forma di capsule, compresse o gocce su prescrizione del Medico di medicina generale o dello specialista.

La melatonina seppur definita come “sostanza alimentare” dal Ministero della Salute, può interferire con l’assunzione di alcuni farmaci. In particolare:

  • interferisce con la nifedipina, un antipertensivo
  • interferisce con la fluvoxamina, un ansiolitico
  • è sconsigliata l’assunzione contemporanea con anticoagulanti e con benzodiazepine
  • non va assunta in contemporanea a bevande alcoliche

Nonostante sia un integratore, la melatonina, se assunta in dosi eccessive, può presentare effetti collaterali. I principali e più comuni possono essere:

  • stato di vertigini
  • sonnolenza manifesta nelle ore diurne
  • la cefalea continua

È dunque di fondamentale importanza che, come qualunque altro farmaco, venga assunta sotto stretto controllo medico.

Articolo a cura della Dottoressa Veronica Spoto