L’epilessia è una patologia caratterizzata dal manifestarsi di crisi epilettiche (o crisi comiziali) e rappresenta una delle malattie neurologiche più diffuse nel mondo, con una prevalenza di circa l’1% in Italia.
La crisi epilettica è scatenata da una anomala scarica elettrica a livello cerebrale, che può essere localizzata o diffusa; asintomatica in alcuni casi o causa di disturbi significativi in altri.
L’impatto dell’epilessia sull’individuo e sulla società è rilevante: questa patologia può essere associata alla presenza di deficit delle funzioni cognitive, ma anche a problemi psicologici e di adattamento sociale che si traducono in una ridotta qualità della vita.
Le cause più frequenti di crisi epilettiche variano secondo l’età di insorgenza:
– Prima dei 2 anni: febbre, disturbi neurologici congeniti o ereditari, lesioni perinatali e disturbi metabolici ereditati o acquisiti
– Dai 2 ai 14 anni: epilessie idiopatiche
– Adulti: traumi cerebrali, astinenza da alcol, tumori, ictus, e cause sconosciute (nel 50% dei casi)
– Persone più anziane: tumori e ictus

L’obiettivo principale della terapia farmacologica è quello di raggiungere e mantenere il controllo, possibilmente completo, delle crisi in assenza di effetti collaterali rilevanti; tuttavia, i trattamenti oggi disponibili sono efficaci soltanto in circa i due terzi dei casi e quasi un terzo dei pazienti affetti è farmacoresistente.
Per quanto riguarda l’uso della cannabis terapeutica nel trattamento dell’epilessia, è ormai noto il ruolo del CBD nel ridurre la frequenza e l’intensità delle crisi comiziali.
In una review sistematica del 2023 (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36206806/) sono stati analizzati 626 studi dei quali 29 ritenuti elegibili; questi ultimi mostrano come il CBD sia un trattamento efficace ma soprattutto sicuro e tollerabile in molte forme di epilessia, quali la Sindrome di Lennox-Gastaut e la Sindrome di Dravet.
Nelle epilessie vi è un’alterazione dei canali che consentono il passaggio di ioni all’interno delle cellule nervose, determinandone un’eccessiva eccitazione. Il ruolo dei fitocannabinoidi è di regolare i canali del calcio e al contempo attivare il sistema GABAergico in modo da determinare un complessivo effetto di riduzione dell’eccitabilità. Il CBD è infatti un modulatore allosterico positivo del recettore GABA-A, aumentando quindi l’affinità di legame del GABA al recettore; allo stesso tempo interagisce con i recettori NMDA responsabili di ipereccitazione e con i recettori orfani GPR55, iperattivi nei soggetti con epilessie farmaco-resistenti (come la Sindrome di Dravet). Infine stabilizza i canali ionici.
Nel Giugno 2018 la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato Epidyolex, farmaco in spray a base di CBD formulato dalla casa farmaceutica GW Pharmaceuticals come terapia aggiuntiva, in associazione con clobazam, per le crisi epilettiche associate a sindrome di Lennox-Gastaut o a sindrome di Dravet nei pazienti a partire da 2 anni di età.
Nel 2020 Epidyolex è stato approvato anche come terapia aggiuntiva per le crisi epilettiche associate a sclerosi tuberosa complessa nei pazienti a partire da 2 anni di età.
La prescrizione è consentita ai soli medici appartenenti a centri ospedalieri o specialisti neurologo, neuropsichiatra infantile, pediatra.
In conclusione: per tali motivi il CBD è sicuramente una efficace molecola anticonvulsivante, ed esibisce effetti benefici clinici rilevanti in bambini epilettici resistenti alle terapie convenzionali. Inoltre, in contrasto agli antiepilettici tradizionali, il CBD è meglio tollerato nei soggetti pediatrici e non induce effetti collaterali motori o neurotossici.

Dott.ssa Veronica Spoto, Direttore Scientifico GalenicaOnline