Il termine Cannabis Medica si riferisce all’impiego in medicina di infiorescenze femminili mature essiccate di Cannabis Sativa L. 

La Cannabis è un fitocomplesso, in quanto non costituita da un singolo principio attivo ma contenente una vasta gamma di sostanze dotate di attività farmacologica. Tra esse, quelle più conosciute per le evidenti qualità medicinali sono i cannabinoidi e i terpeni, ma a svolgere un ruolo fondamentale ai fini terapeutici sono anche flavonoidi, AA, acidi grassi, alcaloidi, etc. presenti all’interno della pianta.

I cannabinoidi sono composti lipidici prodotti dalla pianta a scopi di difesa e i più noti per il loro ruolo terapeutico sono soprattutto THC e CBD, i quali svolgono le loro azioni tramite il legame non solo a specifici recettori cannabinoidi ma anche su altri recettori non-cannabici (quali ad esempio i recettori serotoninergici) ampiamente distribuiti in diversi organi e tessuti.

Per tale motivo la terapia con i cannabinoidi trova applicazione in diverse patologie; uno dei principali campi di applicazione è rappresentato dal dolore cronico, soprattutto neuropatico, e dal dolore oncologico.

Si stima che il dolore neuropatico colpisca tra il 6.9% e il 10% della popolazione, spesso come conseguenza di altre patologie (nevralgia post-herpetica, diabete, chemioterapia etc). E’ una forma di dolore spesso grave e difficile da gestire, e questo può portare a una condizione cronica che influenza negativamente la qualità della vita dei pazienti. La farmacoterapia del dolore neuropatico è impegnativa, prevedendo l’uso di antidepressivi, anticonvulsivanti e farmaci oppiodi e per molti pazienti il trattamento non è efficace o gravato da importanti effetti collaterali.

Diversi studi hanno dimostrato come l’uso del solo THC o di THC + CBD abbia portato ad un significativo miglioramento del dolore neuropatico. Inoltre, gli effetti collaterali dei cannabinoidi sono meglio tollerati dei medicinali a base di oppioidi e numerose ricerche dimostrano che anche basse dosi di THC possono aumentare gli effetti analgesici della morfina e della codeina, svolgendo pertanto un importante effetto sinergico. 

Riguardo il dolore oncologico è stato recentemente pubblicato uno studio su BMJ Supportive & Palliative Care (Medical cannabis is effective for cancer-related pain: Quebec Cannabis Registry results | BMJ Supportive & Palliative Care), i cui risultati suggeriscono come la cannabis terapeutica possa alleviare in modo sicuro il dolore oncologico, riducendo al contempo il consumo di oppiacei e altri farmaci. L’uso di preparati a base di THC e/o CBD ha ridotto l’intensità del dolore, la sua gravità complessiva e l’interferenza del dolore con le attività della vita quotidiana.

Anche il numero totale di farmaci assunti è diminuito in modo consistente in tutti i controlli trimestrali successivi, mentre il consumo di oppiacei è diminuito nei primi tre controlli

Articolo a cura di: Dottoressa Veronica Spoto