Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), più di 8 milioni di persone all’anno muoiono per il consumo di tabacco.

Il fumo di sigaretta rappresenta, infatti, una delle principali cause dell’insorgenza di gravi patologie quali:
Patologie tumorali: non solo la ben nota associazione con il tumore al polmone, ma anche neoplasie del cavo orale e della gola, dell’esofago, del pancreas, del colon, della vescica, della prostata, del rene, del seno, delle ovaie e di alcune leucemie.
Patologie Respiratorie (BPCO, enfisema, asma)
Malattie cardiovascolari, come infarto, ictus e aneurisma dell’aorta addominale
Patologie cutanee
Degenerazione retinica
Infertilità
Osteoporosi
Parodontite
Pertanto, smettere di fumare è un investimento di salute e con il supporto specialistico adeguato le probabilità di successo aumentano notevolmente.

La strategia migliore include in genere trattamenti integrati ovvero composti da terapie farmacologiche (sostituti della nicotina-NRT, Bupriopione, Vareniclina, Citisina) e interventi psicologici individuali o di gruppo.

La citisina è l’ultimo arrivato tra i farmaci utilizzati per la disassuefazione dal tabacco. Si tratta di un derivato della pianta Leguminosae, il Citisus Laburnum, scoperta negli anni 60 in Unione Sovietica (durante la II guerra mondiale i soldati russi ne fumavano le foglie, in mancanza di tabacco), ma nota già nel XIX secolo per la produzione di medicamenti e sciroppi.
La sua azione si esplica come agonista parziale nei confronti del recettore della nicotina (meccanismo analogo alla vareniclina, attualmente ritirata dal commercio), andando cioè ad occupare i siti recettoriali “fingendo” di essere nicotina, riducendo così il bisogno recettoriale della nicotina stessa e dunque la dipendenza fisica (ma non quella psicologica).

Diversi studi clinici hanno confermato la sua efficacia nonché i benefici a lungo termine: a distanza di un anno dalla disassuefazione coloro i quali avevano utilizzato cisitina come parte integrante del protocollo avevano minori probabilità di riprendere l’abitudine.
In aggiunta, la citisina ha dimostrato di essere sicura e ben tollerata dalla maggior parte dei pazienti, oltre che di facile utilizzo rispetto ai cerotti transdermici in quanto disponibile sottoforma di compresse (di norma da 1,5 mg) da assumere per via orale.
In Italia è disponibile dal 2015 unicamente come preparato galenico prescrivibile su ricetta medica (valida per 6 mesi per un massimo di 10 preparazioni), generalmente redatta da specialisti operanti nei centri antifumo ma prescrivibile in realtà da qualunque medico abilitato all’esercizio della professione.

Il vantaggio della preparazione galenica è di poter personalizzare la dose e di allestire una quantità di compresse congruo allo schema posologico da seguire (standard o prolungato). La durata della terapia è infatti mediamente di 40 giorni, ma con possibilità di estenderla fino a 3 mesi in relazione alla risposta del paziente.

Come qualunque altro farmaco anche la citisina non è scevro da effetti collaterali quali nausea, vomito, vertigini, insonnia, cefalea, reazione allergiche, disturbi gastrointestinali, interazioni farmacologiche, così come reazioni meno comuni ma più gravi quali disturbi cardiovascolari, difficoltà respiratorie, convulsioni. È dunque fondamentale seguire le indicazioni del medico prescrittore riguardo posologia e durata del trattamento.

Articolo a cura della Dottoressa Veronica Spoto